Baby Body Language

Cosa ci raccontano i bambini quando ancora non parlano? Cosa esprime il loro pianto, quale emozione? C’è una storia che stanno raccontando o è solo un pianto che esprime un bisogno? Guardare al nostro bambino con queste domande aperte, con la curiosità di capire il suo linguaggio è il primo passo per entrare nella dimensione di Baby Body Language.

Il Baby Body Language (BBL) è un linguaggio corporeo neonatale che viene espresso dai bambini nella fase preverbale. Prima ancora delle parole il bambino ci parla con i gesti, con una particolare inflessione del pianto, con lo sguardo e il sorriso. Lo studio di questo linguaggio speciale si è sviluppato nell’ambito della Psicologia Prenatale e di Nascita, una branca della Psicologia che si occupa di come le esperienze che abbiamo vissuto durante la gravidanza e il parto influiscono sulla nostra personalità. L’osservazione diretta dei bambini, la conoscenza del processo del parto dal punto di vista del prenato, la consapevolezza che esistono memorie implicite non verbali che risalgono addirittura al concepimento: tutti questi fattori sono alla base della Psicologia Prenatale e del BBL.

Perchè è così importante conoscere il linguaggio corporeo neonatale?

Conoscere il Baby Body Language permette di entrare in empatia con i bambini e di accogliere quei momenti difficili e spesso spaventosi del loro viaggio di nascita. Accogliere la loro storia significa sentirsi riconosciuti e accolti a un livello profondo e significa lasciare andare quegli schemi emotivi che sono correlati con le esperienze precoci.

I bambini sperimentano infatti memorie corporee, memorie che non sono tanto mentali ma del corpo. Potrebbe per esempio esserci una memoria di come sono rimasti incastrati durante la nascita e che li fa percepire una pressione in un lato della testa.  I bebè potrebbero toccarsi in  quel punto più e più volte. E mentre fanno questo potrebbero esprimere, attraverso il pianto, una emozione, per esempio tristezza o paura o rabbia.  Lo chiamiamo pianto di memoria: il bambino sta ricordando una sua esperienza e, allo stesso tempo, la sta sentendo.

IL BBL E’ RICONOSCIBILE ANCHE NEGLI ADULTI

La stessa cosa è vera anche per gli adulti: alcune esperienze precoci sono ancora attive in noi stessi. Quando esploriamo questo lavoro con gli adulti vogliamo veramente capire come queste memorie sono trattenute nel corpo, così che possiamo connetterci a quelle esperienze e dare un senso a quello che accade. Spesso la storia che ci raccontiamo è molto diversa da quella che il corpo conosce. E quando una persona ha la possibilità di ri-sperimentare quella memoria corporea, può iniziare a trovare dei significati importanti e creare una coerenza dove prima c’era confusione.

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